(Malibran, Maria) Carrer, Luigi: Il 22 Settembre 1836 (parodia del 5 Maggio di Alessandro Manzoni). In Morte della Malibran. Sonetto autografo firmato di cinque pagine su carta azzurra.
(…) La fu! Siccome tacita, / Suono ultimo dato, / Stretto la gola armonica / Orbo di tanto fiato, / Così balorda, stupida / La terra al nunzio sta / Pensando al trillo magico, / Che misero più non vale: / Nè sa quando una mimica / Pedata a questa eguale / La teatral sua polvere / A calpestar verrà / Lei fra il plaudente strepito / Udì mia Musa e tacque / E dell’accorso popolo / Cui piacque ed anche spiacque / Ai battimani e a’ sibili / Frammisti i suoi non ha / (…)
La poesia satirica composta per la morte della celebre cantante Maria Malibran fu scritta da Carrer allo scopo di riprovare l’esagerata ammirazione di cui godeva l’artista, discendente dalla dinastia di musicisti Garcia, famosa a livello mondiale e considerata la prima vera star femminile nel mondo dell’opera. Maria Malibran debuttò nel 1825, a soli diciassette anni, a Londra, interpretando Rosina nel Barbiere di Siviglia. Il legame con Rossini durerà tutta la vita; in una sua lettera il compositore la definiva “Celebre compositrice, Cantatrice, Suonatrice, Pittrice, Fiorista, Sartrice, Declamatrice, Danzatrice”; legati da una profonda amicizia, Rossini la scelse anche per interpretare Desdemona nell’Otello e il ruolo di Cenerentola. La sua vita fu breve ma davvero intensa e in poco tempo riuscì a furoreggiare nei principali personaggi rossiniani; Maria Malibran morì infatti giovanissima, a soli ventotto anni, per le conseguenze di una caduta da cavallo.
Luigi Carrer è il maggiore scrittore veneziano della prima metà dell’Ottocento. Nasce a Venezia il 12 febbraio del 1801; nel 1819 pubblica il suo primo volume di versi: Saggio di poesie. Nel 1831 pubblica le Poesie, rivelandosi uno dei poeti più originali e significativi dell’epoca, tanto da ricevere anche il plauso di Manzoni. Nel 1834 la «Biblioteca scelta» dell’editore Silvestri di Milano propone una raccolta dei suoi componimenti ma il 1834 è soprattutto l’anno delle Ballate, che lo consacrano come il protagonista indiscusso del Romanticismo veneto. Tra il 1837 e il 1838 escono i quattro volumi delle Prose e poesie, la prima ampia raccolta della sua produzione. Nel 1842 cura le Prose e poesie edite ed inedite di Ugo Foscolo, frutto di un meticoloso lavoro di ricerca soprattutto sull’epistolario, e corredate da una vita di Foscolo, forse la sua opera più fortunata. Carrer muore di tisi il 23 dicembre del 1850, a Venezia; di lì a poco Le Monnier stampa le Opere scelte, ancor oggi la più importante raccolta delle sue opere.
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