Giannini, Giuseppe: Interessante copia conforme all’originale rimessa da Giuseppe Giannini all’indirizzo dei tipografi Piatti di Napoli, con relativa firma di Giuseppe Piatti, del contratto stabilito fra il medico milanese ed il tipografo per la ristampa dell’opera Della natura delle febbri. Due pagine manoscritte (24,5 x 19 cm.) con tanto di bollo ed autorizzazione del registro generale di Milano.
(…) Sia convenuto fra il Signor G. Giannini Medico della Imperial Real Corte in Milano Autore dell’opera intitolata Giannini della natura delle febbri, e i Signori Giuseppe Piatti et C. Librai residenti in Napoli quanto segue. Il Sig. G. Giannini concede la facoltà ai Sig. ri Giuseppe Piatti et C. di ristampare la sua opera denominata sopra con le aggiunte, e Correzioni rimesse dall’Autore, e dichiara il medesimo di non aver conceduto ad altri la suddetta facoltà, e inoltre promette di non ristampare la detta opera, nemmeno di accordar la facoltà di ristamparla a nessuno nello spazio di Anni tre che cominciaranno dal giorno che gli Editori napoletani publicheranno la loro Edizione ….
Si precisa inoltre il compenso che spetterà al Giannini e la clausola per la quale, ogni Cento copie, Venticinque saranno a lui destinate. Il documento è datato 1816. Sotto questa prima parte del contratto, vi è un ulteriore estensione dello stesso, nella quale il Giannini a proprio nome precisa che: gli anni tre di cui si parla nel retroscritto Contratto, comincieranno precisamente a decorrere col giorno primo Gennaio dell’anno 1817, e finiranno col giorno primo Gennaio dell’anno 1820; inoltre che gli stampatori Piatti dovranno pagare al Giannini nell’Aprile 1817 l’importo pari a cento copie del libro, che sarà uguale al prezzo a cui si venderà il libro in Napoli sul banco del libraio; infine che gli editori si impegneranno a spedire a spese proprie al Giannini sei copie del libro, appena sarà pubblicato. Seguono le certificazioni del Podestà di Milano, del delegato della provincia di Milano, del Governatore della Lombardia, con tanto di sigillo manoscritto notarile, e la firma del Giannini. Infine, come già detto, la nota manoscritta del Piatti in cui si certifica di aver preso atto degli obblighi contratti da lui e dal Giannini.
Giuseppe Giannini nacque in Parabagio vicino a Milano nel 1773; si trasferì presto a Pavia per studiare medicina presso i più illustri medici dell’epoca, quali Scarpa, Spallanzani, Volta. Compiuti gli studi medici, fece ritorno a Milano per esercitarvi la professione. Lì diede presto prova del suo ingegno e delle sue molteplici cognizioni, a tal punto che la sua fama si estese presto divenendo in breve tempo il medico più esercitato di quella città. (…) Egli però esercitava l’arte da medico probo e non da chi avido di guadagni volge a sozza speculazione la più nobile delle opere. Quindi non volle mai occuparsi contemporaneamente di un gran numero di ammalati, ma tanti ne sceglieva per quanti credeva di bastare il tempo per una conveniente osservazione. Ed a grande onore del nome suo la storia ha registrato il fatto, che nella scelta egli preferiva i poveri a’ ricchi … (De Renzi). Giannini fu membro delle principali Società scientifiche di quel tempo e fu nominato anche medico di corte. Morì per una tremenda malattia all’età di 45 anni nel 1818. Fra le sue opere maggiori si ricordano i fondamentali studi sul vaiolo: Breve memoria sul vajuolo vaccino, Sulla necessità di propagare la vaccina, Risultamenti di osservazioni ed esperienze sull’inoculazione del vajuolo vaccino e l’importante Della natura delle febbri.
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