Prezzo: disponibile a richiesta
Autore: Borghini, Raffaello
Titolo: Il Riposo
Editore: Firenze
Data: 1730

Borghini, Raffaello: Il Riposo, Firenze, Michele Nestenus e Francesco Moucke, 1730, 4° (23 x 17 cm.). Legatura coeva in piena pergamena con nervi al dorso; titolo manoscritto al dorso ed etichetta in cartone coeva ai piedi del dorso; tagli spruzzati rossi; pp. XXIV, 558, 1 con le correzioni. Incisione allegorica a piena pagina in antiporta; grande fregio tipografico al frontespizio; alcuni capilettera incisi; 1 grande testatina incisa su disegno di Giuseppe Rossi; 4 magnifici finalini incisi da Teodoro Wer Cruijsse; ex-libris sul retro dell’antiporta. Magnifico esemplare, perfettamente conservato.

Seconda e più suntuosa edizione curata da Antonmaria Biscioni, migliorata dal punto di vista tipografico e linguistico, con una prefazione ed estese note di Bottari. Raffaello Borghini, nasce nell’aprile del 1541; letterato fiorentino, la sua opera più nota è il Riposo. Scritto in forma di dialogo, è diviso in quattro libri secondo una impostazione storico-critica volta alla sistematizzazione accademica dei dati, e si rivolge per la prima volta esplicitamente non tanto agli artisti, quanto agli amatori d’arte. Notevoli sono le informazioni che il Borghini ci offre, analizzando opere contemporanee fiorentine, circa le tecniche pittoriche; le notizie sulla pittura a fresco, a tempera, a olio, su lavagna, sulla preparazione dei supporti, dei colori (anche per la miniatura), delle dorature, sono riprese da fonti precedenti, quali Cennini, Vasari, Leonardo, Lomazzo, con qualche aggiornamento (per esempio Borghini distingue tre tipi di pigmento giallorino, citato per la prima volta da Cennini). I libri terzo e quarto di impostazione storica direttamente derivata da Vasari, hanno notevole importanza documentaria soprattutto per quanto riguarda artisti contemporanei. L’opera, come scrisse il pittore veronese Antonio Balestra al Gaburri, in questa edizione è bellissima e compita in tutte le sue parti e di gran lunga meglio della prima. E’ una delle fonti utilizzate da Volpato e da Baldinucci.

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