Caruso, Luciano: Iuvenilia Loeti: collage, inchiostro nero, colla, scolorina su carta: 25 x 17 cm. Opera unica di Luciano Caruso composta da una custodia nera del libro Iuvenilia Loeti, raccolta di poeti latini medievali edita da Belforte editore sulla quale Caruso ha scritto il proprio nome in inchiostro nero su ampio strato bianco di scolorina. All’interno vi è un foglio bianco ripiegato a metà sulla cui prima pagina Caruso ha scritto il proprio nome, il titolo e la data dell’opera, all’interno del quale è contenuto un collage originale composto da scrittura nera su fondo colorato, scolorina e pennarello nero, firmato da Luciano Caruso e datato 1993. In ottimo stato di conservazione.
A Napoli Luciano Caruso frequenta Stelio Maria Martini e i pittori del gruppo 58, che agivano intorno alla “Nuova figurazione”; tra essi anche l’amico Mario Colucci, che aveva aderito al Movimento Pittura Nucleare e che lo metterà in contatto con l’ambiente culturale milanese (tramite Baj, Dangelo e Manzoni) e parigino (i lettristi, Dufrene e i situazionisti). A Roma ha modo di conoscere Emilio Villa e Mario Diacono. I suoi primi testi risalgono al 1962 e il suo primo libro-opera è del 1965. Dal 1968 Luciano Caruso ha promosso e curato una serie di eventi culturali, divenendo elemento coagulante di gruppi culturali come “Continuum” o “Le Porte di Sibari” e redattore di fogli e riviste d’avanguardia, da “Linea-Sud”, “Continuum”, “Continuazione/AZ”, “EX”, “Ana etcetera”, “Uomini e idee”, “Silence’s Wake”, “E/mana/azione”. Ha diretto le collane “Futuristi – Fonti delle Avanguardie del ‘900” (Spes, Firenze) e “Le brache di Gutemberg: cronaca e storia” (Belforte, Livorno), dove sono apparse gran parte delle ristampe anastatiche dei testi futuristi da lui pubblicate. Tra le altre iniziative va ricordata la realizzazione nel 1989 con la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze della mostra “Far libro. Libri e pagine d’artista in Italia, 1955-1988”. Nel 2002 è tra i curatori della mostra “Alfabeto in sogno”, tenutasi a Reggio Emilia. Luciano Caruso muore a Firenze il 16 dicembre del 2002.
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