AA.VV.: Corpora, Fazzini, Guttuso, Monachesi, Turcato, Roma, Galleria del Secolo, 1946, 15 x 10,5 cm. Catalogo-invito relativo alla mostra collettiva inauguratasi a Roma presso la Galleria del Secolo il 12 dicembre 1946. Il catalogo è ripiegato in 4 parti che si aprono sia in verticale che in orizzontale (29 x 21 cm aperto). All’interno oltre alle notizie relative all’attività della Galleria, vi è l’elenco delle opere esposte da Antonio Corpora, Pericle Fazzini, Renato Guttuso, Sante Monachesi, Giulio Turcato (5 per ogni artista) e soprattutto un testo programmatico sottoscritto da tutti i pittori, un manifesto del neo-cubismo per un rinnovamento dell’arte italiana. Conservato assieme alla busta con l’intestazione della galleria del Secolo. In ottimo stato. Edizione originale, rara.
(…) Il piano che accomuna questi artisti ed altri giovani pittori e scultori a Roma e in altre città è l’esigenza di esprimere la realtà attraverso il rinnovamento del linguaggio. Tale rinnovamento significa per questi artisti il legarsi a quel filone che potremmo definire classico della tradizione figurativa moderna che parte da Cezanne, e si sviluppa nel fauvismo e soprattutto nel cubismo. ma questi artisti non sono dei cubisti; dell’esperienza cubista intendono servirsi come di educazione, disciplina e coscienza formale, senza cedere ad astrazioni che conducano a dimenticare il fine dell’Arte che è nella realtà e nell’uomo…
Secessione Artistica Italiana. L’esperienza definita poi Fronte Nuovo delle Arti prese forma, dopo alcuni incontri tra gli artisti, nel settembre e ottobre del 1946. Renato Birolli, Ennio Morlotti, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova e Alberto Viani, insieme a critici tra i quali Giuseppe Marchiori si riunirono a Venezia. Gli artisti si confrontarono con il fine di portare in Italia alcune esperienze artistiche europee e superare le posizioni di Novecento che aveva dominato negli anni Venti. Birolli e Vedova portarono con loro l’esperienza di “Corrente” risalente agli anni Trenta. Il 1º ottobre 1946 Giuseppe Marchiori pubblicò a Venezia il manifesto della Secessione Artistica Italiana. Nel dicembre del 1946 si tenne una mostra a Roma, alla Galleria del Secolo, dal titolo Corpora, Fazzini, Guttuso, Monachesi, Turcato. Gli artisti erano riuniti nel Fronte Nuovo delle Arti tranne Monachesi e nell’occasione presentarono un Manifesto del neo-cubismo che comparve nel catalogo della mostra. Gli artisti si dichiararono provenienti da esperienze differenti e isolate ma uniti nell’esigenza di rappresentare la realtà con un nuovo linguaggio. Il loro punto di partenza furono le ricerche partite dal pittore francese Paul Cézanne, sviluppate dai Fauves ed elaborate in forma compiuta nel Cubismo. Ad essere di esempio fu soprattutto il secondo-postcubismo di Guernica. Gli storici indicano questo linguaggio come classico nella tradizione dell’arte moderna per via dei suoi prevalenti aspetti di ricerca formale e linguistica. Si può quindi parlare di una linea analitica e razionale di ricerca. Diversamente altre esperienze come l’Espressionismo enfatizzarono la componente espressiva ed emotiva. I giovani artisti inoltre scrissero nel loro manifesto di voler mantenere del cubismo la componente di educazione, disciplina e coscienza formale. Rifiutavano però l’astrazione a favore della figurazione che permetteva di rappresentare la realtà sociale.
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