Prezzo: disponibile a richiesta
Autore: Klein, Yves
Titolo: Fotografie originali

Klein, Yves: 6 fotografie originali nelle quali è ritratto Yves Klein durante la mostra milanese svoltasi alla galleria Apollinaire nel 1957. Le fotografie sono state stampate successivamente, intorno la fine degli anni Sessanta. Gelatine ai sali d’argento stampate su carta baritata: 24 x 18 cm. Al retro timbro a tampone blu Dufoto, numerazione e qualche nota a matita. Ben conservate.

La prima sua mostra all’estero, alla milanese galleria Apollinaire nel gennaio del 1957, segna uno snodo nella valutazione attribuita da Klein al colore nonché nella percezione pubblica del suo messaggio artistico. Citati gli artisti dei riferimenti più immediati – Malevič e Mondrian – nel testo di presentazione Pierre Restany indica la direzione che sta prendendo la ricerca dell’artista francese. Sempre più preso – in un’ottica solo parzialmente sospesa tra iconografia new dada e prossime pratiche performative – da un approccio cosmico che si fa approdo a un blu tendenzialmente immateriale, Klein viene letto da Restany in una linea di relazioni con l’allegorismo medievale: «Il Blu domina, comanda, vive. Siamo dinnanzi al Blu-Signore, padrone assoluto della più definitiva tra le frontiere liberate, il Blu degli affreschi di Assisi: questo vuoto colmo, questo Niente che afferma il Tutto Possibile, questo soprannaturale silenzio astenico del colore (…) determina l’immortale grandezza di un Giotto». (Pierre Restany, L’epoca blu, il secondo minuto della verità, in Yves Klein: Proposte monocrome, epoca blu, Edizioni della Galleria Apollinaire, 1957).

La mostra milanese, di cui Dino Buzzati sul “Corriere d’Informazione” del 9-10 gennaio traccia una divertita recensione – “Blu Blu Blu” – all’insegna del pop-pubblicitario, allinea dodici dipinti: undici di 56 centimetri per 78, di un blu “tutto uguale, lievemente e regolarmente increspato come la cementite dei nostri appartamenti” nonché un dodicesimo dipinto, un quadrato in rosso. Se i riferimenti ai quadrati rossi di Malevič o, indirettamente, di El Lissitzky s’impongono in una ermeneutica delle forme colorate, la proposta di Klein mette in scena un quoziente di varietà psichica che apre la strada a esiti nell’ambito del comportamentismo e della performance: gli undici dipinti identici hanno prezzi diversi – uno di essi viene acquistato da Lucio Fontana – poiché sono considerati impregnati, oltre che del colore blu, di una diversa qualità immateriale. Ora le strade si fanno varie e articolate, ambendo alla sfera dell’immaterialità e di una sincretica religiosità.

 

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