Prezzo: disponibile a richiesta
Autore: Mussio, Magdalo
Titolo: Il numero dimenticato
Editore: Pollenza
Data: 1978

Mussio, Magdalo: Il numero dimenticato, Pollenza, La Nuova Foglio, 1978, 40,5 x 30,5 cm. Cartella editoriale nera in cartone al cui interno sono contenuti sette bifogli ripiegati a metà e stampati da un solo lato, ovvero quattordici fogli stampati con tecniche calcografiche, litografiche, punta secca, fotocalcografia edite da la nuova foglio editrice per la collana piano inclinato in 50 esemplari numerati in numeri arabi e XX in numeri romani. Ogni foglio è numerato a matita e firmato da Magdalo Mussio che ha anche firmato e numerato il colophon, un foglio sciolto contenuto all’interno della cartella. Un saggio della creatività di Magdalo Mussio, vero artefice della casa editrice di Pollenza e della sua innovazione artistica e tipografica. Esemplare in ottimo stato di conservazione. Edizione originale. Raro.

Magdalo Mussio (Volterra, 1925 – Civitanova, 2006) è stato uno dei principali esponenti dell’arte verbovisuale. Oltre all’attività artistica ha operato nel campo del teatro, del cinema, dell’insegnamento, affiancandovi collaborazioni editoriali in veste di grafico e redattore. Si forma all’Accedemia di Belle Arti e Architettura di Firenze. Viaggia molto e in Canada affianca Norman Mc Laren per il National Film Board di Montreal. Fatto ritorno in Italia, nel 1963 viene nominato redattore responsabile di “Marcatrè” (a Milano, per Lerici edizioni), periodico al quale collaborerà tutta la migliore classe intellettuale del periodo. L’artista si occupa della direzione ma anche della grafica, proponendo soluzioni sempre originali e riconoscibilissime. Intanto realizza i suoi primi lavori su tavola e su carta, dove le scritture sono già pregne di segni alternati a grandi campiture di colore bianco. Alla scrittura tipografica si aggiunge qui quella chirografica con lettere, scarabocchi e numeri che comunicano per illuminazioni improvvise. Alla fine degli anni Sessanta si chiude l’esperienza con Marcatrè. Si trasferisce a Macerata e diviene redattore per la casa editrice La Nuova Foglio. Alcuni dei suoi cortometraggi animati – o grafica animata, come la chiamava lui – sono di questi anni, tra cui Umanomeno (probabilmente risalente al 1973), vincitore del Nastro d’Argento. Nei suoi film storie e personaggi trasportano lo spettatore in un mondo fiabesco e surreale aperto a diverse possibilità interpretative. Nel frattempo insegna all’Accademia di Belle Arti di Macerata e nel 1975 si trasferisce a Pollenza, dove continua la sua produzione su tela e su carta sempre utilizzando tecnica mista, compreso il collage. Dagli anni Ottanta intensifica questo tipo di produzione che diviene intermediale: utilizza materiali inediti, lacerti di fotografie, di fotocopie, frammenti che gli permettano di inserire la quotidianità nelle sue opere costruendo una memoria non storica o collettiva, ma personale. Tali interventi, che abbracciano poesia, pittura, musica, arte tipografica e tecnica cinematografica, proseguiranno costantemente sino alla sua morte, sopraggiunta nel 2006. Mussio attraverso la sua vasta e instancabile produzione artistica ha voluto consegnarci le mappe dei suoi itinerari mentali, dei suoi erramenti, delle sue ansie. A noi non resta che leggere il suo linguaggio, non per decifrarlo ma per accoglierlo e, proprio attraverso di esso, attivare la nostra immaginazione.

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