Pomodoro, Giò – Sanesi, Roberto: Poesie e Litografie, Milano, Edizioni del Triangolo, 1957, 24,5 x 26,5 cm. Custodia in tela editoriale nera con sovraccoperta nella cui parte anteriore vi è una litografia di Pomodoro; all’interno 24 pagine sciolte suddivise in 6 quaderni con 5 poesie di Roberto Sanesi e 4 litografie originali di Giò Pomodoro. Tiratura di 60 esemplari numerati e firmati al colophon da Roberto Sanesi e Giò Pomodoro. Rara edizione originale.
Giò Pomodoro, all’anagrafe Giorgio Pomodoro scultore, orafo, incisore e scenografo italiano, viene considerato uno fra i più importanti scultori astratti del panorama internazionale del XX secolo. Era il fratello minore dello scultore Arnaldo Pomodoro. Nel 1954 dopo la morte del padre e dopo un breve soggiorno a Firenze si trasferisce a Milano e, già a partire dal 1955, comincia a esporre le sue opere a Firenze alla galleria Numero di Fiamma Vigo, poi alla galleria Montenapoleone e alla galleria del Naviglio di Milano, alla galleria del Cavallino di Venezia e alla galleria dell’Obelisco di Roma. Collabora nella rivista “Il Gesto” e assieme al fratello maggiore Arnaldo e con artisti come Piero Dorazio, Gastone Novelli, Giulio Turcato, Tancredi Parmeggiani, Achille Perilli e Lucio Fontana, presenta delle opere alle mostre del gruppo Continuità, che vedevano la partecipazione anche dei critici Guido Ballo, Giulio Carlo Argan, e Franco Russoli. Più tardi si staccò da questi artisti e dapprima si diresse incontro a un pensiero di “rappresentazione razionale dei segni” (1953 – 1959) e si dedicò attivamente alla ricerca scultorea, partendo giovanissimo con le prime esperienze informali sul segno. Fu invitato alla XXVIII Biennale di Venezia del 1956 ove vi espose gli Argenti fusi su osso di seppia, dedicati al poeta Ezra Pound. Nel 1959 fu invitato anche a Documenta 2 di Kassel, in Germania, e vi espose Fluidità contrapposta e nello stesso anno partecipò alla Biennale dei giovani artisti di Parigi con Superfici in tensione, vincendo il premio per la scultura insieme ad Anthony Caro. Nel 1961 tenne due mostre personali alla galleria internazionale di Parigi e alla galleria Blu di Milano. Venne invitato per la seconda volta alla XXXI Biennale di Venezia del 1962. Dal 1965 si dedicò alle opere Radiali e Quadrati. Tra il 1966 e il 1967 soggiornò due volte negli Stati Uniti per presentare alcuni suoi lavori alla galleria Marlborough e alla galleria Martha Jackson di New York.
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