Prezzo: euro 85
Autore: Banus, Maria
Titolo: Nuovi Spazi
Editore: Scheiwiller
Data: 1964

Banus, Maria: Nuovi spazi, Milano, Scheiwiller, 1964, 12 x 9,5 cm. Brossura editoriale con sovracoperta; pp. 37, (3). 500 esemplari numerati. Fascetta editoriale conservata. Traduzione di Andrea Zanzotto. Copia appartenuta a Giuseppe Ungaretti: bella e lunga dedica autografa firmata e datata (1964) di Maria Banus a Ungaretti: Au grand poète de l’Italie et du monde, Giuseppe Ungaretti, la profonde admiration de… Menzione di seconda edizione al frontespizio.

Poetessa rumena, nata a Bucarest. Raggiunse la fama con la sua prima raccolta di versi, Tara fetelor (“La terra delle fanciulle”, 1937), una descrizione lirica della sensualità risvegliata dell’adolescenza. Maria Banus viene considerata la poetessa rumena più influente per lo svolgimento di tematiche femminili. Nonostante il suo precoce distacco dall’ebraismo, adottò un atteggiamento più positivo nei confronti della vita ebraica anche come risultato delle sue esperienze durante l’Olocausto. Bucurie (“Gioia”, 1949) include alcune importanti poesie sulla sofferenza ebraica durante l’Olocausto. Dopo la seconda guerra mondiale, i ​​temi sociali e umanitari dominano i suoi Torentul (“Il torrente”, 1959) e Magnet (“La calamita”, 1962), in cui la poetessa denuncia la guerra e invita le madri di tutto il mondo a unirsi allo sforzo per garantire una pace duratura. Nel periodo della “liberalizzazione”, tornò a scrivere poesie introspettive, ma da donna anziana. Le sue raccolte di versi includono Fiilor mei (“Ai miei figli”, 1949); Versuri alese (“Poesie scelte”, 1953); Despre pamant (“Sulla terra”, 1954); e Se arata lumea (“Il mondo si mostra”, 1956). Scrisse anche due drammi sociali e pubblicò traduzioni di Goethe, Pushkin, Rilke e Shakespeare. Molte delle sue poesie sono state tradotte in inglese, russo e cinese, e alcune di esse in ebraico. Nel 1978 pubblicò parti del suo diario della Seconda guerra mondiale, Sub camuflaj (“Sotto mimetica”), che suscitò polemiche per le descrizioni delle sue esperienze erotiche e per il suo atteggiamento nei confronti della sua identità ebraica. Sebbene si identificasse con la sofferenza ebraica, preferiva essere rumena, identificandosi con la lingua e la cultura rumene.

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