Boine, Giovanni: Frantumi seguito da Plausi e botte. A cura degli amici, Firenze, Libreria della Voce, 1918, 20,5 x 14 cm. Brossura editoriale; pp. 225, (3) + XV pagine di catalogo editoriale delle Edizioni della Voce legato in fine. Copertina anteriore leggermente brunita; interno freschissimo, in barbe a pieni margini. Edizione originale.
Il Boine migliore e più schietto si trova in Plausi e botte, una serie di annotazioni che egli andò scrivendo sulla “Riviera ligure” dal marzo 1914 all’ottobre 1916 in margine a vari testi letterari (poi raccolte, insieme con Frantumi, in volume). Queste pagine sono le più felici, forse, che egli scrisse, e quelle in cui la critica letteraria e la confessione autobiografica, la poesia e la polemica si fondono e armonizzano in modo straordinariamente suggestivo, collocando il Boine, accanto allo Slataper del Mio Carso e al Jahier di Ragazzo, tra i testimoni più attenti e sensibili della cultura italiana del primo Novecento. Qui egli rimase fedele ad una poetica che tenga conto dell’angoscia interiore e del dramma spirituale dell’uomo contemporaneo, lontanissimo dai futuristi e da certi loro “chimismi” verbali, e piuttosto sulla via maestra di Clemente Rebora e di Camillo Sbarbaro. (Mario Costanzo)
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