Buzzi, Paolo: Bel canto. Capriccio melodico, Milano, Istituto Editoriale Lombardo, 1916, 16,5 x 11, 5 cm. Brossura editoriale; pp. (12), 219, (9). Minima mancanza al piede del dorso. Edizione originale.
Fra questi versi si trovano appunto quelli che furono premiati nel primo Concorso di “Poesia” al quale unicamente debbo se non abbandonai per sempre, in epoca di folli speranze e di sagge disperazioni il cammino dell’arte. (…) La Poesia si è poi, liberata, attraverso il verso libero. Ormai tutti se ne servono. Sono ben pochi quelli che rimasero attaccati alle metriche tradizionali. Ed anche costoro non poterono non apportare, nell’andamento dei metri, un afflato nuovo, direbbesi quasi un senso del volo che ha dato ala così al verso per se stesso come alla strofe. Al senso melodico, s’è venuto ad aggiungere quello enarmonico: e venne battuto un preconcetto espresso da taluni all’apparire dei primi saggi di versificazione libera: che cioè, l’Italia non ne avesse affatto bisogno perché essa poteva disporre dell’endecasillabo sciolto (…) Paolo Buzzi.
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