De Libero, Libero: Testa, Roma, Edizioni della Cometa, 1938, 19 x 12,5 cm. Brossura editoriale; pp. 84, (2). Tiratura di 600 esemplari numerati. Lieve e marginale ingiallitura delle pagine dovuta alla qualità della carta, ma esemplare ben conservato. Edizione originale.
Presso la vigna che m’è testimone / di tanta estate è questa l’ora / che ascolto l’acqua correre / agli orti mattutini, / ma del fiume i cammini / dove specchiata è l’età / dei passanti non sono più miei, / e i legami col tempo / sono precisi e non tra melograni / matura l’usignolo e di me / l’ombra ripete una calunnia. Libero De Libero da Testa.
Libero De Libero nel panorama del Novecento poetico italiano rappresenta un caso particolare, forse anche per questo motivo dopo la sua morte non è stato più ristampato. Ecco come lo definisce il critico Carlo Bo nell’introduzione ad una sua antologia di poesie pubblicata da Mondadori nel 1980: De Libero costituisce un capitolo a sé nella storia della poesia del Novecento per due ragioni principali: pur avendo partecipato a quelli che erano gli umori e gli stimoli di una grande stagione lirica si è subito distinto e separato dalle altre esperienze e ha saputo costruire il suo discorso con estrema fedeltà, restando legato a una vocazione che non ha conosciuto né dubbi né perplessità.
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