Emanuelli, Enrico: Una lettera dal deserto, Milano, Il Saggiatore, 1960, 19 x 12,5 cm. Cartone editoriale illustrato; pp. 60, (6). Dedica autografa firmata di Emanuelli a Laura Mazza, segretaria personale di Mondadori: ..in ricordo di molti ricordi, con grande simpatia… Edizione originale.
La vicenda è ambientata circa a metà del secolo scorso, in Perù. Qui vive un ex tenente e medico del nostro esercito, assieme a una moltitudine di indios e di capi di bestiame. La solitudine è rotta dall’arrivo di un giornalista che nella narrazione ha un ruolo di primo piano e parla in prima persona (anche se il vero “narratore” è l’ex tenente). La lettera del titolo è una lettera mai spedita dall’ufficiale, soltanto annunciata, sulla quale si concentra il mistero che sorregge l’impianto della storia. Via via che la breve storia si dipana ci avviciniamo all’esperienza di guerra in Libia, alla prigionia del tenente e infine all’amaro del ritorno a casa del reduce. Anche questo breve libro di Emanuelli affronta uno dei temi giganti della narrativa del Novecento, vale a dire quello del ritorno, per meglio dire del ritorno a casa dopo la guerra. I dialoghi che Emanuelli ha saputo contenere in queste poche pagine lasciano addosso stupore, se paragonati ai tanti dialoghi legnosi della prosa di oggi. La conversazione in Perù tra il tenente e il giornalista sa colpire per “eleganza e snellezza”, doti già ricordate da Giacomo Debenedetti nelle sue note editoriali. Poco da fare: Emanuelli, giornalista dei grandi quotidiani, partito col desiderio di “diventare un letterato” e finito per “diventare uno scrittore”.
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