Prezzo: euro 350
Autore: Gadda, Carlo Emilio
Titolo: Quer pasticciaccio
Editore: Garzanti
Data: 1957

Gadda, Carlo Emilio: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Milano, Garzanti, 1957, 20 x 14 cm. tela editoriale rossa con sovracoperta; pp. 347, (3). Esemplare fresco, con la fragile sovracoperta con piccole e perimetrali mancanze. Edizione originale. Euro

Il capolavoro di Carlo Emilio Gadda, uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana del dopoguerra. Anche se la prima edizione di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana risale al 1957, Gadda aveva cominciato a lavorare a questo romanzo onnivoro e incontenibile nel 1946, subito dopo la fine della seconda Guerra Mondiale: alcune parti erano state pubblicate sulla rivista «Letteratura» nel 1946-’47. Il clima storico è molto importante per cogliere il tono dell’opera: attraverso uno schema narrativo fluido e ricchissimo, dove anche gli elementi minimi, apparentemente casuali e trascurabili diventano il nodo di un sistema infinito di relazioni, un pretesto per divagare tra le innumerevoli possibilità offerte dal mondo della conoscenza, il bersaglio contro cui Gadda si scaglia con la sua felicissima verve linguistica è la società rigida, ipocrita e crudelmente ottusa della borghesia fascista, con tutti i suoi miti fasulli: l’efficientismo degli apparati burocratici, la fertilità come unica prerogativa femminile, la virilità ostentata e arrogante, una famiglia che dietro all’apparente solidità nasconde violenza e sopraffazione. Il protagonista è il commissario Francesco Ingravallo, meglio conosciuto come «don Ciccio», un personaggio che ha molte cose in comune con lo stesso Gadda, prima fra tutte una profonda passione per la filosofia che lo ha portato ad elaborare una visione dell’esistenza tutta particolare: Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo. Ma il termine giuridico «le causali, la causale» gli sfuggiva preferentemente di bocca: quasi contro sua voglia.

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