Prezzo: disponibile a richiesta
Autore: Malaparte, Curzio
Titolo: Le Volga
Editore: Domat
Data: 1948

Malaparte, Curzio: La Volga nait en Europe, Paris, Domat, 1948, 19 x 12 cm. Brossura editoriale; pp. 344, (6) con una importante prefazione di 33 pagine scritta direttamente in francese e pubblicata qui per la prima volta. Traduzione di Juliette Bertrand. Bella dedica autografa firmata e datata (1948) di Curzio Malaparte all’editore e critico letterario Roger Allard ce souvenirs de demain… Esemplare in eccellente stato di conservazione. Prima edizione in lingua francese.

Terminata l’esperienza di “Prospettive”, Malaparte continua a collaborare a diverse testate giornalistiche, tra le quali la principale è il “Corriere della Sera”. Venuto a sapere in anticipo rispetto ai quotidiani dell’epoca che la Germania stava per attaccare l’Unione Sovietica, Malaparte insieme al suo informatore, Lino Pellegrini, ottiene il permesso di seguire per centinaia di chilometri le truppe naziste: parte in divisa da alpino al seguito dei tedeschi su una vecchia Ford guidata da Pellegrini; da quella esperienza nascono le pagine raccolte in Il Volga nasce in Europa. Nelle corrispondenze che invia dal fronte di guerra c’è tutta la maestria del caposcuola; Curzio, nella situazione a lui più congeniale come scrittore, la tragedia, non essendo più vincolato da argomenti direttamente legati a faccende italiane, a contatto diretto con uomini che soffrono e con situazioni sempre mutevoli, diventa un grande scrittore: profondo, appassionato, godibilissimo. Il successo delle sue corrispondenze pubblicate sul “Corriere” è strepitoso; lo stesso Togliatti, nel 1944, vuole complimentarsi con Malaparte, il quale per primo aveva capito che ai lettori non interessavano tanto le descrizioni delle manovre, degli eroismi, le previsioni delle immancabili vittorie; quanto la descrizione della vita umana e quotidiana di una colonna in marcia di conquista, il comportamento del nemico; insomma, senza retorica e romanticismi, l’aspetto quotidiano, umano della guerra. Alla fine del 1942 Malaparte pensa di raccogliere le sue corrispondenze in un volume dal titolo Guerra e sciopero, che la censura fascista proibisce. Il nuovo titolo, Il Volga nasce in Europa, non evita di procurare al libro altre traversie; nel febbraio del 1943 è già stampato da Bompiani quando un bombardamento su Milano distrugge tutte le copie in magazzino, non ancora distribuite; Bompiani tuttavia ha conservato una delle bozze e promette a Malaparte una ristampa che esce in agosto; ma, a causa degli eventi legati al 25 luglio e poi all’occupazione tedesca, il momento è molto infelice, e nel settembre 1943 il libro viene sequestrato dalle autorità italiane per ordine della polizia tedesca e della polizia di Salò, e condannato al macero. Malaparte ritorna in prigione tra la fine di novembre e i primi di dicembre e viene rinchiuso a Poggioreale. L’opera è presto tradotta in varie lingue, prima fra tutte il francese nel 1948. Per l’edizione francese Curzio scrive un’importante e inedita prefazione che non figura neppure nella ristampa italiana del 1951, nella quale rivendica con forza il fatto che l’URSS è a tutti gli effetti la continuatrice della Russia imperiale, e quindi parte integrante dell’Europa e della rinascita postbellica del vecchio continente. La prefazione s’intitola in modo molto allusivo Perché il Volga è un fiume europeo e perché la Senna, il Tamigi, il Tevere (e anche il Potomak) sono suoi affluenti. Il testo si allarga a considerazioni che si potrebbero definire profetiche nel clima incipiente della guerra fredda: (…) Bisogna ricordare questa verità, alla vigilia della grande lotta che potrebbe finire con il crollo della Russia sovietica. Perché molti si abbandonano al pregiudizio molto semplicistico che la guerra contro la Russia sovietica, quella di ieri come quella di domani, sia semplicemente una lotta dell’Europa contro l’Asia, contro ideologie asiatiche. E’ invece contro delle ideologie europee che la Germania ha combattuto ieri nella sua guerra contro l’URSS; ed è contro delle ideologie europee che l’America combatterà domani, nella sua guerra inevitabile contro l’altra Europa (…) Il libro raccoglie anche le corrispondenze dalla Polonia.

Richiedi Informazioni