Malerba, Luigi: Le pietre volanti, Milano, Rizzoli, 1992, 22,5 x 14 cm. Cartone editoriale con sovracoperta; pp. 271, (11). Estese note autografe e sottolineature a biro blu del critico letterario Enzo Golino per recensione. Dedica autografa firmata e datata (1992) di Malerba a Enzo Golino e consorte. Edizione originale.
Le pietre volanti – racconta il suo stesso autore – è nato davanti a un quadro di Fabrizio Clerici, nel quale Malerba ha ritrovato quasi un simbolo dell’inquietudine che ne attraversa tutta l’opera artistica. Sensazione rafforzata dalle conversazioni, divaganti e profonde, con il pittore, che forniscono il pretesto iniziale al romanzo. Libro intenso, dal grande fascino, premiato con il Viareggio e il Campiello, Le pietre volanti mette in scena come protagonista-narratore proprio un pittore che racconta gli anni della sua formazione umana e professionale, la nascita di una vocazione ma anche la scoperta dell’impossibilità di avere relazioni umane, della ineluttabilità della solitudine, della vacuità insita in ogni legame e del dolore inseparabile da ogni sentimento.
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