Pagliarani, Elio: Il fiato dello spettatore, Padova, Marsilio, 1972, 21 x 13,5 cm. Brossura editoriale; pp. 199, (1). Collana interventi. Dedica autografa firmata e datata (1972) di Elio Pagliarani al giornalista Giorgio Cingoli: … con amicizia e stima consapevole che se c’è un merito in questo lavoro – e c’è – buona parte è anche opera sua… Edizione originale.
(…) A teatro è il fiato dello spettatore che dà fiato all’attore. Lo so per via che ogni tanto recito versi: io vario, essi variano, in funzione di chi ascolta, e viceversa… Così scrive Elio Pagliarani nel Teatro come verifica: il primo dei saggi e articoli una cui scelta ordinò, nel 1972, col titolo di Il fiato dello spettatore. Un’interazione da sempre presupposta dal teatro, certo, ma che per Pagliarani è solo un aspetto di quello che più gli interessa: la socialità dell’arte come capacità di provocazione immediata. In quegli anni, più radicalmente, intervento del pubblico come elemento costitutivo dello spettacolo (per esempio col Living Theatre) e annullamento, dunque, della separatezza sacerdotale tra il performer solo al comando e un’audience passiva e gastronomica: in una fusione simile, invece, al «ritmo corale» dei «braccianti del mare». L’incontro di Pagliarani col teatro non fa che dar seguito, infatti, alla componente pubblica, cioè sociale, di una parola, come la sua, da sempre declamata sulla strada prima che sulla scena.
Richiedi Informazioni