Petrignani, Sandra: Come cadono i fulmini, Milano, Rizzoli, 1991, 22,5 x 14,5 cm. Cartone editoriale con sovracoperta; pp. 188, (6). Dedica autografa firmata e datata di Sandra Petrignani al giornalista Claudio Rinaldi. Edizione originale.
Ultimi quarant’anni di un secolo, il Novecento. In un contrappunto di presente, passato, futuro la vita di Luigi Tomek, musicista elettronico, scorre fra successi artistici e fallimenti sentimentali. Perché alla geometria dei numeri, al misurabile spazio sonoro non corrisponde nella realtà quotidiana un’analoga possibilità di orientamento. La mappa dei sentimenti è per Tomek indecifrabile. Eppure questa mappa a poco a poco si precisa come l’intrecciarsi di linee della sua intera esistenza: il matrimonio, due figli, la morte della madre, le amanti, un grande amore intermittente e interminabile. Ma chi è davvero Federica, eterna ragazza sempre in fuga che vuole assolutamente «dimostrare qualcosa»? E chi è sua moglie, Gwen, giovane americana la cui calda fiducia nella vita non reggerà all’impatto con la vecchia Europa che forse si sta veramente rinnovando? E qual’è il segreto della personalità magnetica di Leonetta Tomek, la madre pianista, fragile eppure solido punto di riferimento? E l’amico e assistente Marcello Stafferini, ingegnere del suono e di emozioni altrui, perché non riesce a vivere la sua propria esistenza? Tomek non sa rispondere. Né l’arte basta a difenderlo dal coinvolgimento in passioni ingovernabili oscuramente determinate dagli eventi, di piccola e grande entità, che hanno caratterizzato la sua storia e quella del suo gruppo, dalla contestazione alla delusione politica, dalla liberazione sessuale al mito hippy dei grandi viaggi, dal vuoto degli anni Ottanta alla caduta del muro di Berlino. Questo romanzo generoso e complesso non teme delicati conti con un’intera generazione, a suo modo bruciata. Ma nello stesso tempo parla in generale di una condizione umana alla deriva, in una situazione di futuro incerto quanto mai è stato fino a oggi. Del resto lo sguardo distante degli angeli-narratori sta lì a ricordare che le date sono insignificanti, la storia una questione di prospettive, la vita umana un incidente. Degno qualche volta di essere raccontato.
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