Sereni, Vittorio: Frontiera, Milano, Corrente, 1941, 18,5 x 12,5 cm. Tela editoriale impressa; pp. 60, (2). Firma autografa di Vittorio Sereni all’occhietto. Uno dei 20 esemplari nella tiratura di lusso, su carta speciale in legatura in tela. Opera prima. Edizione originale.
Frontiera è un’opera inquieta: racconta una giovinezza che non trova scampo, scoperta nella fatale consapevolezza della propria brevità. Accogliendo moduli dell’ermetismo senza tuttavia aderirvi completamente (si è parlato a proposito di “ermetismo debole”), il libro si accende di una certa purezza lirica, eppure non sfocia in una chiusa rarefazione. La poesia di Vittorio Sereni è sempre a metà tra il manifestarsi di una morale rigorosa (che si realizza nei rapporti umani) e forme conoscitive che sembrano di colpo decostruirla. Ed è così che la razionalità laica e illuminista, la tensione civile (tipica di una certa cultura lombarda) che vive in pieno le vicende che contemporaneamente sconvolgono l’Europa si intreccia con riflessioni sul dubbio valore della poesia e sulle indagini della condizione interiore, anche alla luce di non trascurabili letture filosofiche.
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