(Pallavera, Franco) Soldati, Mario: 24 ore in uno studio cinematografico, Milano, Corticelli, 1935, 19 x 13 cm. Brossura editoriale con sovracoperta; pp. 254, (2) con 40 tavole in bianco e nero fuori testo. Edizione originale.
24 ore in uno studio cinematografico di Mario Soldati fu pubblicato originariamente sotto lo pseudonimo di Franco Pallavera, e ripubblicato per la prima volta con il vero nome solo cinquant’anni dopo. In una breve avvertenza iniziale, l’autore esplicita lo scopo del volume: dare a tutti coloro che provano curiosità per il cinematografo un’impressione vivace della lavorazione in uno studio: l’impressione che il profano avrebbe in una rapida visita, con la guida e le occasionali spiegazioni e digressioni di un esperto. Questo testo fu scritto durante un «esilio forzato» sul lago d’Orta, nel 1934-35. Soldati, dopo essere stato licenziato dalla casa di produzione Cines per il fiasco del film Acciaio, diretto dal tedesco Walter Ruttmann, con il quale aveva riscritto la sceneggiatura originariamente firmata da Luigi Pirandello, accettò di scrivere una guida sul mondo del cinema, sulla base della propria esperienza personale degli ultimi tre anni. Scrisse un libro che diverte immensamente – come ebbe a recensirlo Umberto Barbaro – nel quale disponendo benissimo e con abilità la vastissima materia, Soldati si esprime in una forma che per essere succosa non cessa di essere piacevole ed attraente. Dopo il Si gira di Pirandello, questa è la seconda opera narrativa italiana che si muove nel mondo del cinema
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