Prezzo: euro 40
Autore: Zagarrio, Giuseppe
Titolo: Le stagioni di maggio
Editore: Il Canzoniere
Data: 1953

Zagarrio, Giuseppe: Le stagioni di Maggio, Roma, “Il Canzoniere”, 1953, 16,5 x 10,5 cm. Brossura editoriale con alette; pp. 26, (2). 300 esemplari numerati. Dedica autografa firmata di Zagarrio al poeta visivo Lamberto Pignotti. Edizione originale.

Zagarrio frequenta l’ambiente della prima generazione ermetica, partecipando a mostre d’arte in veste di critico, promuovendo cenacoli culturali, collaborando con molte case editrici; gode dell’amicizia e della stima di letterati toscani come Mario Luzi, Alfonso Gatto, Oreste Macri, Romano Bilenchi, Piero Bigongiari, Leone Traverso, Alessandro Parronchi. Nel 1955 dirige la collana di poesie “Presenze” dell’editore Leonardi di Bologna. Vince il premio nazionale Città di Firenze 1955, per tre liriche pubblicate in riviste; dal 1957 al 1967 fa parte della giuria del premio “Città di Firenze” – prima come componente e poi come presidente – insieme a Luzi, Betocchi, Bigongiari e Sereni. Fonda insieme a Gerola, Pignotti e Salvi, la rivista “Quartiere”, quaderno trimestrale di poesia, in vita dal 1958 al 1967, luogo di incontri e confronti, di fermento linguistico-ideologico, politico e culturale. Collabora a Officina, Verri, Nuova corrente, Tempo presente, Palatina, La situazione, Il contempo-raneo, Cenobio e ad altre riviste. Dal 1965 è redattore della rassegna di poesia per “Il ponte”, dove recensisce Sciascia, Gori, Gagliano, Buttitta, Cattafi, Crimi, Frezza, Torrisi, Addamo. Giuseppe Zagarrio partecipa, scrivendo interventi e testi poetici, al movimento letterario, artistico e culturale “Antigruppo”, nato in Sicilia nel 1966. Ha iniziato la sua attività nel secondo dopoguerra e, in armonia con i maggiori poeti della sua generazione, ha dedicato la sua vita al rinnovamento dei linguaggi letterari in Italia. La sua poetica, sensibile al dialogo con le correnti letterarie del tempo, è un’esperienza “a mosaico”. L’opera di Zagarrio, poeta e critico della poesia, guarda con occhio acuto il mondo, l’uomo e la storia, e altro non è che una cronaca della coscienza, quella propria e quella dei poeti da lui esaminati, tappa dopo tappa, in una continua tensione. La prima tappa corrisponde alla raccolta di poesie Le stagioni di maggio, una piccola raccolta in cui il giovane scrittore collega le emozioni familiari, l’immagine della madre e del padre, alla realtà storica della guerra.

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