Zanzotto, Andrea: Gli sguardi i fatti e senhal, Treviso, Pieve di Soligo, 1969, 24 x 15,5 cm. Brossura editoriale; pp. 12. Una piccola nota a biro blu (“D centrale”) alla prima carta, presumibilmente autografa di Zanzotto; dedica autografa firmata di Zanzotto al poeta Enzo Fabiani. Tiratura di 500 esemplari. Edizione originale.
Il poemetto è costituito da cinquantanove voci dialoganti con una sola voce femminile che parla tra virgolette con la nota-proemio dell’Autore che ne spiega la struttura formale e ne indica eventuali percorsi di lettura: Protocollo relativo alla prima tavola del test di Rorschach, specialmente al dettaglio centrale, oppure: cinquantanove interventi-battute di altrettanti personaggi (meglio che di uno solo) in colloquio, a modo di “contrasto”, con un’altra persona, stabile, che parla tra virgolette, e che è lo stesso dettaglio centrale. Ma anche: panorama su un certo tipo di filmati di consumo e chiacchiere più o meno letterarie del tempo. E ancora: frammenti di un’imprecisa storia dell’avvicinamento umano alla dea-luna, fino al contatto. Ecc. Il poemetto è, come scrive Giuliana Nuvoli, (…) la denuncia della violenza: in tutte le sue forme, in ogni tempo e contro ogni essere. Una violenza che, perpetrata nei confronti del personaggio femminile protagonista, simboleggia tutti gli oltraggi che all’uomo è dato subire.
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