Avenali, Marcello: Marcello Avenali, Roma, De Luca, 1980, 25 x 20,5 cm. Tela editoriale marrone con la riproduzione in oro ai piatti di una figura dipinta da Avenali (manca sovracoperta); pp. 100, (4) con numerose riproduzioni a colori e in bianco e nero di opere di Avenali. Intoduzione di Ed Winger. Documentazione critica di Maurizio Fagiolo. Dedica autografa firmata di Avenali accompaganata da un disegno originale (12 x 16 cm.) di Marcello Avenali. Ottimo stato di conservazione. Edizione originale.
Marcello Avenali nasce a Roma il 16 novembre 1912. Terminato il liceo artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti e, nel 1939, al Centro sperimentale di Cinematografia, tenendo in quello stesso anno a Roma la sua Personale presso la Galleria Gallenga. Nominato assistente preso l’Accademia di Belle Arti nel 1941, nel 1944 partecipa alla Mostra “Italia Libera” nei locali della Galleria di Roma e quattro anni più tardi espone alla “Margherita” una serie di bambole confezionate durante la guerra. Ai dipinti da cavalletto – prevalentemente ritratti, nudi e nature morte nei quali già si assiste alla concretizzazione formale del colorismo impressionista – comincia ad aggiungersi la pittura murale, con i due affreschi eseguiti in S. Eugenio al Flaminio. Interviene alle principali Esposizioni nazionali degli anni cinquanta, inviando anche alcune opere all’ Exibition of Contemporary Italian Art di Johannesburg, e vince nel 1958 i premi “Viterbo” e “Villa S. Giovanni”. Con la decorazione interna della Nuova Banca di Sardegna a Roma, comincia la sperimentazione sulle possibilità espressive dei materiali industriali e la ricerca di nuove simbologie della forma e del colore che culmina nella memorabile vetrata della Chiesa dell’Autostrada del Sole a Firenze, realizzata nel 1963. Si interessa anche alla tecnica dell’arazzo esponendone i risultati alla mostra allestita con Cagli, Guttuso e Mirko ad Atene nel 1964 e nel 1965 a Parigi. Studia il ferro, da solo o incorporato al vetro (Personali alla Galleria Carpine nel 1967 e 1968); l’acciaio, accompagnandolo al vetro Dallas nelle grandi strutture eseguite per l’Istituto mobiliare italiano (1969) e la Direzione del Banco di S. Spirito a Roma (1970); il rame, impiegato per la facciata della Sede romana del Banco popolare di Milano. L’indagine continua nel decennio seguente che lo vede impegnato in mostre in Italia, ma anche ad Amsterdam, Parigi, Johannesburg, Bruxelles. Il suo ultimo importante lavoro è il Monumento di Aldo Moro e alle vittime del 16 marzo eretto a Brindisi un anno prima della morte, che lo coglie a Roma l’11 novembre 1981.
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