Ungaretti, Giuseppe: L’allegria, Roma, Edizioni di Novissima, 1936, 25 x 17 cm. Brossura editoriale incamiciata; pp. 120, (8). Uno degli 86 esemplari della tiratura di lusso, stampati su carta Ingres di Fabriano. Qualche lieve traccia d’uso, ma ottima copia in barbe, ben conservata. Edizione notevolmente rivista e modificata dall’autore, sin dal titolo dell’opera.
(…) Per la presente edizione definitiva, l’autore ha riveduto un po’ nella forma le sue vecchie poesie, ma cercando di non alterare l’indirizzo delle sue prime ricerche, sebbene sia impresa quasi disperata trovare un modo di coincidenza tra due punti lontani di complessità umana e di maturità stilistica, ottenendo dalla mano diversa di tenersi nascosta. Questo vecchio libro è un diario. L’autore non ha altra ambizione, e crede che anche i grandi poeti non ne avessero altre, se non quella di lasciare una sua bella biografia. Le sue poesie rappresentano dunque i suoi tormenti formali, ma vorrebbe si riconoscesse una buona volta che la forma lo tormenta solo perché la esige aderente alle variazioni del suo animo, e, se qualche progresso ha fatto come artista, vorrebbe che indicasse anche qualche perfezione raggiunta come uomo. Egli si è maturato uomo in mezzo ad avvenimenti straordinari ai quali non è mai stato estraneo. Senza mai negare le necessità universali della poesia, ha sempre pensato che, per lasciarsi immaginare, l’universale deve attraverso un attivo sentimento storico, accordarsi colla voce singolare del poeta. Giuseppe Ungaretti.
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