Greene, Graham: lettera dattiloscritta firmata (20 x 15,5 cm) indirizzata a Giancarlo Camerana. Fori di archiviazione lontani dal testo: 1954. Lo scrittore scrive al Presidente dell’ Associazione Culturale Italiana, ringraziandolo per avergli proposto un ciclo di conferenze in Italia, ma declinando l’invito poiché non ama parlare in pubblico.
(…) I am much honoured by your invitation to lecture in Turin Genoa etc. at the end of the year, but I am afraid I am no lecturer. Public speaking is a horror to me and I have to refuse all such engagements…
Henry Graham Greene (Berkhamsted, 2 ottobre 1904 – Corsier-sur-Vevey, 3 aprile 1991) scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, agente segreto e critico letterario britannico. Le sue opere esplorano la morale ambivalente e le questioni politiche del mondo moderno. Greene fu uno scrittore impegnato molto popolare. Rifiutò sempre l’etichetta di romanziere cattolico, tuttavia i temi religiosi, in particolare cattolici, furono alla radice di molti suoi scritti, specialmente i quattro romanzi La roccia di Brighton, Il nocciolo della questione, Fine di una storia e Il potere e la gloria. Opere come Un americano tranquillo, Il nostro agente all’Avana e Il fattore umano mostrano il suo grande interesse per le operazioni di politica internazionale e di spionaggio. Greene soffriva di un disturbo bipolare che ebbe una profonda influenza sulla sua scrittura e lo portò a degli eccessi nella vita privata. In una lettera a sua moglie Vivien, Greene scrisse di avere «un carattere profondamente incompatibile con la vita domestica quotidiana» e che «sfortunatamente, la malattia è una parte rilevante di una persona>>
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