Sbarbaro, Camillo: Liquidazione, Torino, Ribet, 1928, 19,5×13
Brossura editoriale; pp. 167, (4). 750 esemplari numerati. Copia a fogli chiusi. Edizione originale.
Vissuto sempre in Liguria, da ultimo a Spotorno (nato a Santa Margherita Ligure nel 1888, è morto a Savona nel 1967), Sbarbaro è stato un caso probabilmente unico di disinteresse giovanile saviamente protratto nella vecchiaia dagli anni in cui, collaboratore della “Riviera ligure” e della “Voce”, poteva dirsi un letterato d’avanguardia. Visse dando lezioni di greco (ha tradotto molto dal greco e dal francese) e studiando licheni, dei quali, specialista di fama internazionale, scoperse nuove specie. L’importanza anche storica della sua poesia discorsiva, in endecassilabi sciolti (inframmezzati qua e là da qualche moncone), è stata notevole, in particolare sul Montale di “Arsenio” (il nome di Sbarbaro è citato con rispetto e affetto in “Ossi di seppia”). G. Contini
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