Rossini, Gioachino: lettera autografa firmata di due pagine (21 x 15 cm; bifoglio di 4 pagine, con indirizzo in quarta e residuo di carta al margine esterno sinistro per incollatatura in album, senza mancanze o danni) indirizzata al compositore Saverio Mercadante: 10 gennaio 1840. Rossini esorta Mercadante ad accettare l’incarico di Direttore del Liceo Musicale di Bologna, preferendolo a Donizetti e a Pacini.
(…) Ho ben manovrato e spero che sarai contento del tuo nuovo destino, abiterai un paese bello e centrale, avrai onori congedi e l’affezione del Consulente che sono io, mi lusingo che la tua metà non sarà contraria a questo progetto che mi interessa, dammi un prontissimo riscontro, un ritardo qualunque potrebbe nuocere alla riuscita (…) Alla firma segue una postilla: Non far parte a nessuno del nostro piano.
Mercadante guardò con interesse al doppio posto di insegnante di composizione e direttore che gli venne offerto dal Liceo musicale di Bologna; il compositore aveva una grossa stima per Rossini (Mercadante era un appassionato della musica rossiniana e la sua opera, almeno sino al 1840, risentì particolarmente di questo influsso), ma ancor più fu attratto dalla prospettiva di tornare a Napoli, dove gli era stato offerto l’incarico della direzione del Reale Collegio di musica (preferito, anche stavolta, al concorrente Donizetti); preso dal desiderio di morire dov’ero nato, di essere utile al mio paese, di passare la vita vicino a quelli amici del cuore della prima età. Disattendendo il perentorio invito di Rossini, Mercadante, dopo aver proposto sulle scene veneziane i cinque atti de La solitaria delle Asturie ed essersi congedato da Novara componendo una messa solenne per la festività della Vergine Assunta, in ottobre arrivò a Napoli dove rimase fino alla morte.
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