Nannucci, Maurizio: The meaning of the sign, Roma, Biancoenero edizioni, sd (primi anni Ottanta), 18,5 x 4,5 cm. Multiplo originale costituito da una matita rossa sulla quale vi è il titolo dell’opera, l’autore e l’editore in oro. La matita è contenuta in un sostegno di cartoncino sul quale sono stampate le stesse indicazioni con autore e titolo. Il tutto è racchiuso in una confezione di carta velina trasparente. Tiratura non dichiarata. In ottimo stato di conservazione.
Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Firenze e a Berlino, Nannucci lavora per diversi anni con gruppi di teatro sperimentale, disegnando scenografie. Nella prima metà degli anni ’60 definisce gli elementi fondamentali della sua ricerca visiva esplorando le relazioni tra arte, linguaggio e immagine e creando i primi “Dattilogrammi”, nei quali la parola recupera la forza del simbolo. Nello stesso periodo stabilisce rapporti con gli artisti del movimento Fluxus, si interessa alla poesia visuale e collabora con lo studio “S 2F M” (Studio di Fonologia Musicale di Firenze) nella produzione di musica elettronica, concentrandosi sull’uso della voce e delle parole finalizzato alla produzione di installazioni sonore. Nel 1967, nella sua prima personale al Centro Arte Viva di Trieste, presenta i primi testi realizzati con lampade al neon, attraverso i quali evidenzia la temporalità della scrittura, non la materialità degli oggetti. Nel 1968 fonda a Firenze la casa editrice Exempla e la Zona Archives Edizioni, che pubblicano le edizioni di artisti come Sol LeWitt, John Armleder, James Lee Byars, Robert Filliou e Ian Hamilton Finlay. Nannucci considera le edizioni e i multipli manifestazioni della pratica artistica che vede l’arte come un processo mentale, applicabile alla produzione di massa di oggetti quotidiani per raggiungere aree esterne all’arte. L’oggetto artistico perde la propria unicità, ma guadagna presenza e nuova libertà.
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