Malerba, Luigi: Testa d’argento, Milano, Mondadori, 1988, 20,5 x 13 cm. Brossura editoriale con alette; pp. 197, (7). Dedica autografa firmata di Luigi Malerba al critico cinematografico e sceneggiatore Guido Aristarco. Edizione originale.
Pubblicato per la prima volta nel 1988 e vincitore del Premio Grinzane Cavour, Testa d’argento raccoglie una serie di racconti narrati tutti in prima persona, perché – come scrisse l’autore – il lettore potesse meglio “entrare nei panni e nell’anima dei suoi personaggi”. Diversissime tra loro sono tuttavia queste storie, sia per la varietà dei protagonisti sia per la difformità delle orbite entro cui essi si muovono. Ciò che accomuna l’io narrante di tutti i racconti è quel modo di agire suscitato da una bizzarria del carattere – quando non si tratta di veri e propri disturbi della personalità – così tipico delle opere migliori di Malerba. L’autore finisce così per disegnare una geografia umana curiosa e inquietante, una mappa della società e dell’esistenza multiforme e cangiante, esplorata in tutta la sua complessa contraddittorietà attraverso un linguaggio acutamente inventivo.
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