Dossi, Carlo: La colonia felice, Roma, Sommaruga, 1883, 16,5 x 10 cm. Brossura editoriale; pp. 199, (1). Quarta edizione notevolmente ricorretta da Carlo Dossi, nella quale l’autore inserì per la prima volta una “diffida” di 24 pagine ad inizio volume, e una “nota grammaticale” di 7 pagine in fine volume. Esemplare con lievissime tracce d’uso al dorso e in copertina anteriore, ma assai fresco, intatto, in barbe, in ottimo stato di conservazione.
Uno dei titoli più noti tra le opere dossiane, quella Colonia felice di cui si ebbero sei edizioni tra il 1874 e il 1895 e che in virtù delle suggestioni di stampo rousseauiano riscosse un consenso capace di entusiasmare la società letteraria (con in testa Carducci ed Edoardo Scarfoglio) e raggiungere le aule parlamentari: intervenendo l’8 novembre 1888 al Senato sull’organizzazione delle colonie penali, Tullo Massarani lesse alcuni brani del romanzo, elogiandone le finalità pedagogico-umanitarie (Sul Codice Penale. Parole dette in Senato da Tullo Massarani, Roma 1888, pp. 31-33). Il libro, annesso da vari studiosi al genere della protofantascienza, fu definito dal Carducci la più ampia e vigorosa concezione di romanzo che le lettere italiane avessero avuto da molti anni a quella parte. Palpita in quest’opera un bisogno di palingenesi alla Rousseau. Il romanzo è a tesi: fortemente costruito e robustamente condotto, spazia su orizzonti ampi, passioni primitive, suggestive ingenuità. Vi si sente qua e là l’azione del Rovani, che il Dossi ammirò e venerò. (Maria Maggi in Dizionario Bompiani delle Opere, II, pp. 307-308)
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