Cerami, Vincenzo: Ragazzo di vetro, Milano, Garzanti, 1983, 22 x 15 cm. Cartone editoriale con sovracoperta; pp. 138, (8). Dedica autografa firmata di Vincenzo Cerami: A Wanda un po’ di strada fatta insieme con tantissimi “grazie” anche per l’allegria. Edizione originale.
Il ragazzo di vetro è Stefano, studente di liceo, che la lente di Cerami ferma sulla soglia dell’età adulta. Egli si muove tra le sabbie mobili di sensazioni in conflitto fra loro, che esplodono e si annullano di continuo. La sua paura del nulla è simile, ma di segno contrario, a quella sperimentata da Aschenbach nella «Morte a Venezia», il libro che Stefano apre come un breviario nelle giornate oziose di una vacanza estiva. Lo domina un’ansia di assoluto, un bisogno furente di buttare all’aria, di cancellare ciò che è pallido e mediocre.
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