Aleramo, Sibilla: Gioie d’occasione, Milano, Mondadori, 1930, 19,5 x 13 cm. Brossura editoriale con velina (qualche marginale mancanza alla velina); pp. 243, (5). Dedica autografa firmata e datata di Sibilla Aleramo: Alla contessa e al conte Filippo Lovatelli offro queste gioie candide, in segno di simpatia, nella primavera romana del 1931… Edizione originale.
Più il mistero dell’essere mi si dimostrava, col tempo, inviolabile, e più un uguale mistero avvolgeva l’affacciarsi improvviso allo spirito di parole modulate, or timide or di fiamma, che tutte m’appartenevano quanto il mio stesso respiro, e che nondimeno mi giungevano come da un remotissimo e insieme lucidissimo sogno (…) Eppure, quelle esili, sillabate parole, avevano tutte radici nella realtà, là dove c’è colore, dove c’è sangue vivido. (…) nei libri di donne manca proprio la personalità femminile, manca l’impronta tutta speciale che dovrebbe differenziarli, caratterizzarli, legittimarli. (…) Lo copia [l’uomo] anziché cercare in se stessa la propria visione della vita e le proprie leggi estetiche. (…) Forse le segrete leggi del ritmo hanno un sesso. (…) Il mondo femminile dell’intuizione, questo più rapido contatto dello spirito umano con l’universale, se la donna perverrà a renderlo, sarà, certo, con movenze nuove, con scatti, con brividi, con pause, con trapassi, con vortici sconosciuti alla poesia maschile … (Sibilla Aleramo da Gioie d’occasione)
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