Prezzo: disponibile a richiesta
Autore: Zanzotto, Andrea
Titolo: La beltà
Editore: Mondadori
Data: 1968

Zanzotto, Andrea: La Beltà, Milano, Mondadori, 1968, 19,5 x 13 cm. Tela editoriale con sovracoperta; pp. 115, (11). Copia appartenuta al poeta e critico letterario Giuliano Gramigna: dedica autografa firmata di Zanzotto a Giuliano Gramigna. Copia con qualche, rara sottolineatura a matita di Gramigna. All’interno del volume sono conservate 5 pagine autografe di Gramigna, scritte a matita su carta quadrettata, con appunti per uno studio dell’opera di Zanzotto. Bell’esemplare. Edizione originale.

Con La Beltà, la sua prova poetica più complessa e matura, lo sperimentalismo di Zanzotto supera un punto di non ritorno. Il poeta forza il normale rapporto che lega significanti e significati; la modernità vi irrompe senza più alcuna remora di tipo letterario, producendo uno scarto tematico che si esprime attraverso un processo linguistico che incorpora in sé qualsiasi “devianza” dalla norma. Molte poesie della raccolta sono costruite da catene associative di significanti puri che proliferano uno dall’altro, in apparente completa autonomia dai valori semantici. In Beltà il linguaggio, che diventa il protagonista diretto della poesia, nasce dagli strati più profondi dell’io ed è simile a tutti i linguaggi della contemporanea comunicazione, anche quella della pubblicità e della televisione. Il poeta accosta e deforma le parole riuscendo a creare, con il gioco fonico e le forme grammaticali, degli inattesi legami e riporta la voce alla sua vera sostanza fino a raggiungere il balbettio infantile riportandoci agli strumenti di conoscenza più antiche dell’uomo che cerca di liberarsi dalla degradazione della comunicazione attuale riuscendo così a ritrovare il suo primo legame con la natura. Forte è così l’insistenza sul linguaggio dei bambini e su quella forma che in dialetto viene chiamata petèl, quella lingua con cui le mamme si rivolgono ai bambini piccoli. Spesso le parole vengono così ripetute e si intrecciano sotto forma di allitterazioni, balbettii, onomatopee, paronomasie, scomposizioni, parole nuove, scambi di prefissi e di suffissi riproducendo così la difficoltà delle prime articolazioni vocali giungendo spesso a un nonsenso che però nasconde un senso nascosto.

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