Prezzo: euro 50
Autore: Malerba, Luigi
Titolo: Che vergogna
Editore: Mondadori
Data: 1996

Malerba, Luigi: Che vergogna scrivere, Milano, Mondadori, 1996, 18 x 12 cm. Cartone editoriale con sovracoperta (marginali tracce di polvere) ; pp. 131, (7). Dedica autografa firmata e datata (1996) di Malerba al critico letterario Enzo Golino e consorte. Edizione originale.

Questi brevi impromptu per macchina da scrivere radunati in Che vergogna scrivere affrontano i temi solo apparentemente più lordi della pratica scrittoria e della Repubblica delle Lettere (in uno di questi lo scrittore si sofferma proprio sul falso problema del metodo di scrittura, a penna o con la “macchina”). Vi troviamo pagine sul rapporto tra autore e lettore, pensieri sugli editori, sulle regioni della posterità, su questioni che troppo spesso passano in secondo piano nei discorsi sull’industria editoriale, come ad esempio le domande sul perché si scrive o cosa si può provare a far uscire dal cassetto un manoscritto. Proprio qui si inserisce la vergogna del titolo, sentimento primario, forse imprescindibile, per provare a dare senso all’oggi e, alla fine, anche alla vita, che è l’unica cosa che abbiamo, per un periodo limitato di tempo. Anche di altri turbamenti, oltre alla vergogna, scrive Malerba in questi agili paragrafi radunati nelle quattro sezioni del libro. Per esempio parla del turbamento che un libro riuscito deve lasciare in chi l’ha affrontato, una volta che la lettura è terminata, il libro richiuso e quell’attivatore di situazioni psichiche rappresentato dal testo letterario torna a scaffale. Malerba era preoccupato del senso e dei perché si fanno le cose e del perché si fanno in un certo modo. In un passo ad esempio ci ricorda che scrivere un libro significa liberarsi da un eccesso di sensazioni, idee, fantasie e disagevoli presenze che occupano la sua mente e stanno mutandosi in fissazioni moleste…

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