Cattafi, Bartolo: Qualcosa di preciso, Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1961, 12 x 9,5 cm. Brossura editoriale con alette; pp. 47, (1). 500 esemplari numerati. Copia appartenuta al poeta visivo Lamberto Pignotti: alcune leggere sottolineatura a matita di Pignotti. Dedica autografa firmata e datata (1961) di Cattafi a Lamberto Pignotti. Edizione originale.
(…) Temo di non avere le carte in regola, di non essere produttivo, efficiente, dinamico, volitivo. Nato in riva al mare, su di una costa piatta, le grandi muraglie rocciose dell’entroterra mi sgomentano. Non ho i muscoli del climber. Se le cose stanno così, che carriera potrò mai fare? Il guaio è che la vita fisica – intesa nei suoi aspetti più umili – saccheggia il mio tempo, frantuma e assorbe le mie forze; talvolta, aiutato dalla Fortuna, illuminato dalla Grazia, succede che codeste necessarie, quotidiane occasioni, con subitaneo travaso dei sensi dell’anima, mi conducano molto al di là della loro materiale portata, in un territorio sereno e severo ove il profilo delle cose, consegnato ad un tempo immemorabile … Scherzi da parte, la vita fisica, dicevo. Tra l’altro ho passioni semplici, anche se non virtuose: il tabacco (non l’orientale, il Maryland mi piace, e quello miscelato e conciato all’americana); le donne (preferenza alle brune, pimenti e pigmenti); gli alcolici (secchi, beninteso). Non sono ridotto in cenere, le fiamme perdurano, c’è ancora combustibile. Mi piacciono i buoni libri. Ma, a proposito di libri, non è sempre facile vincere la pigrizia. Ho scarse energie; chi mi ripaga poi delle delusioni, della fatica sprecata su pagine che non mi riguardano o di cui non sono degno? (…) Con coerenza dico: ben venga l’islamico tracoma se, svotato di forze o d’interesse, non abbasso le palpebre, non smuovo le mani a scacciarmi le mosche dagli occhi, le portatrici, insieme col vento, di cose perigliose. La cecità, d’altronde, è un male assai diffuso; alligna in mille discordi maniere… Cattafi
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