Zanzotto, Andrea: Meteo. Con venti disegni di Giosetta Fioroni, Roma, Donzelli, 1996, 21 x 12 cm. Brossura editoriale; pp. 81, (3) con venti disegni a piena pagina di Giosetta Fioroni che illustrano le 20 liriche del volume. All’interno del volume è conservato un biglietto intestato “Donzelli Editore” (11 x 16,5 cm.) con 4 righe autografe firmate di Andrea Zanzotto indirizzate al critico letterario e giornalista Enzo Golino: Caro Enzo, un “saluto in versi” che spero possa interessarti. Dorso lievemente ingiallito per esposizione alla luce, ma esemplare ben conservato. Edizione originale.
Meteo, pubblicato ben dieci anni dopo la grande stagione della trilogia (Il Galateo in Bosco, Fosfeni, Idioma) a causa di «una “avara vena” dell’autore», è concluso da una Nota del poeta che introduce alla nuova direzione in cui vanno le scritture zanzottiane sul farsi degli anni novanta: Questa silloge vuol essere soltanto uno specimen di lavori in corso, che hanno un’estensione molto più ampia. Si tratta quasi sempre di “incerti frammenti”, risalenti a tutto il periodo successivo e in parte contemporaneo a Idioma (1986). Non tutti sono datati e comunque sono qui organizzati provvisoriamente per temi che sfumano gli uni negli altri o in lacune, e non secondo una sequenza temporale precisa, ma forse “meteorologica”. I temi dominanti della raccolta vertono su tempo (meteorologico e non solo), clima, paesaggio, con un particolare intensificarsi della materia ecologica: una ecologia dell’ambiente, ma anche una “ecologia della mente”. Scrive a proposito Giuliano Gramigna che «viene messo in gioco qualcosa d’altro che lo spettacolo atmosferico, stagionale nei luoghi familiari, Pieve di Soligo e dintorni: la capacità di tale spettacolo di scandire un tempo della mente e del linguaggio», per arrivare a dire che «Meteo, come insinua il titolo, sarà vivere, scrivere una meteora, un evento formato da grappoli di eventi mentali, psichici, atmosferici, con il loro corteggio di personaggi: prati, alberi, nuvole, insetti, stagioni: in mezzo ai quali si colloca, insaziabile e incontornabile, il Soggetto che parla».
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