D’Azeglio, Massimo: lettera autografa firmata di una pagina (13 x 9,5 cm.) indirizzata ad un amico: martedì. Ben conservata.
(…) Fui ieri da lei per sentire qual giorno e qual ora le sarebbe comoda per vedervi di nuovo. Tocca a lei il deciderlo, come quello che ha occupazioni più fitte e più importanti. La prego anche di dirmi se vuol che ci raduniamo a casa sua. Penserei, se non lo disapprova, aggiungere al nostro crocchio Fuligno e Tomassoni…
Massimo D’Azeglio Patriota, scrittore e statista (Torino 1798 – ivi 1866), dopo essersi dedicato alla pittura e, con buon successo, alla letteratura, intorno al 1843-44 si avvicinò alla politica, che lo vide partecipare alla prima guerra d’indipendenza e poi essere primo ministro del Piemonte, nella cui veste promosse radicali riforme nei rapporti fra Stato e Chiesa. Dimessosi nel 1852, mantenne posizioni antiaustriache e collaborò con Cavour in momenti delicati. Si oppose tuttavia all’unificazione della penisola, giudicandola immatura.
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