Guidacci, Armanda: lettera dattiloscritta firmata su carta intestata: una pagina su carta uso mano (30 x 20,5 cm.) indirizzata a Cristina D’Ajello, presidentessa del Sindacato Scrittori Italiano: Milano, 9 ottobre 1978.
(…) provo una così grande e affettuosa riconoscenza per l’aiuto che mi ha dato in questo periodo così difficile che, abituata a scrivere centinaia di parole (nei libri), adesso, nella vita, la parola vera, e unica, è: grazie. Nella mia riconoscente amicizia penso tanto spesso a Lei, perché è nei momenti cruciali di quest’aspra cosa che è la vita che avviene una profonda verifica dei valori e dei sentimenti. Sono così felice che il mio ragazzo possa ricevere la sovvenzione-studio, per la gratificazione psicologica che ne avrà e lo aiuterà tanto, e mi affido al suo sentimento materno per accompagnarla con una lettera in cui si enfatizzi ( e non minimizzi) la qualità di “borsa di studio”, concessa a pochissimi, la povertà della Cassa, il brillante punteggio della maturità (…) Per scrupolo burocratico specifico a Lei, se occorresse, che il cognome mio, non matrimoniale, è Giambrocono…
Armanda Guiducci (Napoli, 12 ottobre 1923 – Milano, 8 dicembre 1992) poetessa, scrittrice, saggista, critica e filosofa italiana, all’anagrafe Armanda Giambrocono, si laureò in filosofia all’Università di Milano, allieva di Antonio Banfi, uno dei personaggi di spicco della cultura italiana del tempo. Collaborò dagli anni cinquanta in poi a numerose riviste letterarie e politiche. Nel 1955, con Franco Fortini, Luciano Amodio e Roberto Guiducci (suo marito), lanciò la rivista politico-letteraria « Ragionamenti », di cui in seguito assunse la direzione. Collaborò inoltre a « Arguments », « Cultura e Realtà » la rivista di Pavese, « Passato e Presente », « Opinioni », « Tempi moderni », presentando suoi studi su Gramsci in « La città futura » e traducendo libri stranieri di critica letteraria. Appassionata studiosa di antropologia culturale, etnologia e psicoanalisi, partecipò attivamente al movimento femminista italiano. Curò sceneggiature culturali per la televisione svizzera. Armanda Guiducci ha prodotto un corpus letterario eclettico che spazia dalla poesia alla narrativa, dalla saggistica alla critica letteraria. Una significativa parte della sua opera è incentrata sulla condizione delle donne, e dà risonanza a quella “silenziosa voce soffocata” che da sempre ne è croce culturale e sociale.
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