Patocchi, Pericle: Vinght Poèmes. Avant-propos par Marcel Raymond, Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1948, 14 x 10,5 cm. Brossura editoriale; pp. 32 non numerate. 500 esemplari numerati. Copia appartenuta a Giuseppe Ungaretti: dedica autografa firmata e datata di Patocchi a Ungaretti: a Giuseppe Ungaretti al poeta che mi è più caro... Lieve perimetrale brunitura in copertina. Edizione originale.
Pericle Patocchi nacque a Lugano il 9 marzo 1911; negli anni intorno al 1935 frequenta Aligi Sassu, Carlo Carrà, F.T. Marinetti, Aldo Palazzeschi. Nel 1940 fa parte del comitato di redazione della rivista svizzera “Présence” e negli anni successivi collabora a numerose riviste francesi quali “Cahier du sud”, “Mercure de France”, sviluppando importanti relazioni con diversi scrittori francesi, tra cui, ad esempio, André Chamson. Collabora inoltre a riviste e giornali svizzeri: “Rivista della Svizzera italiana”, “Journal de Genève”, “Suisse contemporaine”. Pubblica diverse raccolte liriche. Nel 1944 pubblica il suo unico libro in italiano Nella chiara profondità, opera per le quali ricevette a due riprese il Premio Schiller; il riconoscimento gli viene attribuito anche nel 1960 per il volume Pure perte. Nel 1966 riceve dalla Repubblica francese il titolo di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”. Alla fine degli anni Cinquanta, Pericle Patocchi incontra a Milano Salvatore Quasimodo; tra i due scrittori nasce una simpatia e un’intesa che sfocia in una costante collaborazione. In questo periodo, Patocchi traduce in francese una settantina di poesie di Quasimodo, mentre il premio Nobel traduce in italiano il Chemin de Croix di Patocchi, pubblicato nel 1967.
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