Fallacara, Luigi: Il frutto del tempo, Vicenza, La Locusta, 1952, 18 x 13 cm. Brossura editoriale con alette e velina; pp. 167, (9). Dedica autografa firmata e datata (1952) di Fallacara al poeta visivo Lamberto Pignotti. Edizione originale.
Il tempo in frantumi è il nostro tempo. Non possiamo coglierne il senso complessivo ma solo afferrare attimi, osservarne il vorticoso trascorrere e gli imprevedibili esiti. Negli avanzi, nei detriti dell’esistenza, tuttavia, si può percepire la presenza di qualcosa di più grande e inafferrabile, un “tempo vero”. È questo il nucleo tematico della raccolta di Luigi Fallacara. La prima e unica edizione, edita dalla Locusta di Vicenza nel 1962 e vincitrice del Premio ‘Vallombrosa’, è oramai rara. Fra le pagine di questa silloge si legge l’essenza del ragionare del poeta sui momenti di oblio e sulle situazioni liminari della vita, sulle ombre e le luci, su folgoranti aperture astrali ma anche su confortanti dolcezze terrestri, sugli affetti familiari, sulla ricerca della felicità e la fiducia nel domani, sul divino e il mistero dell’esistenza.
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